Arte e Artigianato

Arte e Artigianato.

La cultura ha sempre indirizzato la mentalità degli abitanti della Valle, tanto che i pittori Giorgis, nei loro appunti, scrivono di prestiti di libri a favore di calzolai.

Conosciuta anche con l’appellativo di Valle dei Pittori, già dal Seicento la Valle Vigezzo ha ospitato e ispirato generazioni di artisti, ritrattisti e paesaggisti. L’arte non era appannaggio solo di artisti e pittori, ma entrava con forza anche nelle creazioni degli artigiani. Tale era la bravura e la qualità del loro lavoro, da spingerli a scegliere, fin dal Settecento, la via dell’emigrazione per portare la loro maestria fuori dai confini vigezzini.

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La tradizione pittorica

La pittura locale, fra il XV e il XVI secolo, epoca di maggiore produzione artistica in Valle Vigezzo, ha risentito in minima parte dell’influenza del Rinascimento, caratterizzandosi invece per il forte legame all’arte romanica. Fulcro della tradizione pittorica è la Scuola di Belle Arti Rossetti Valentini a Santa Maria Maggiore.

L’intaglio del legno

Lavorare il legno è stato, fino agli anni Cinquanta, uno dei mestieri più praticati in Valle, grazie all’abbondante presenza di legname ricavato dai vicini boschi. Nacquero così diverse professioni: il boscaiolo, il commerciante di legname, il falegname e il maestro legnamaro.

L’arte dello sbalzo

Esistono alcune vicende curiose legate alla diffusione dell’arte dello sbalzo in Valle Vigezzo, tra queste una racconta della diffusione dell’arte della lavorazione di rame, alpacca e ottone, secondo una tecnica ancora sconosciuta in Italia:quella delle lastre sottili. Comincia così la raffinata foggiatura di vasi, coppe, piatti, impugnature e porta-ostriche.

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Gli scalpellini

Osservando il paesaggio della Valle Vigezzo, appare subito evidente come la pietra sia un elemento rilevante per l’atmosfera rurale: da sempre ampiamente usata nella costruzione di abitazioni, tetti, fontane, tavoli e panche, fioriere, strade, selciati e molto altro.

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La tessitura

Come nelle tradizioni e nelle storie più antiche, anche le donne vigezzine erano dedite alla tessitura, intrecciando trama e ordito per far crescere il rotolo di tela da cà; da qui si ricavava la stoffa necessaria per la realizzazione di lenzuola, camicie, tappeti e molti altri tessuti.

I gioielli vigezzini

Quando partirono da Craveggia qualche secolo fa, i Mellerio erano semplici venditori ambulanti di cianfrusaglie, ma sono stati i capostipiti di una famiglia di gioiellieri tra i più famosi di Francia.

L’acqua di Colonia

Giovanni Paolo Feminis è stato uno dei tanti vigezzini che nei secoli scorsi sono emigrati per cercare fortuna in altri paesi d’Europa; il suo nome però si è legato a un prodotto che ha poi raggiunto la fama mondiale: l’acqua di Colonia.

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Le Chiese

Le Chiese della Valle Vigezzo conservano opere pittoriche, scultoree e preziosi oggetti sacri.

Di grande pregio sono gli affreschi di Giuseppe Mattia Borgnis (1701-1761) e Lorenzo Peretti (1774-1851).