I Costumi
L’abito signorile
Il costume vigezzino maschile più antico deriva dal vestiario spagnolo dell’epoca: si era soliti portare un berretto con piuma, un giubbetto allacciato sul petto, pantaloni neri di panno chiusi sui polpacci da bottoni di madreperla, calze bianche e pianelle di bulgaro.
La moda cambia dalla metà del XVII secolo, quando si indossano lunghe casacche di seta o panno con tasche esterne, di colore nero, azzurro o marrone; cappelli di feltro a tre punte, al collo fascie di lana bianca o seta marrone, giubbotti bianchi di seta, ricamati e con due ordini di bottoni in madreperla o legno; frac a coda di rondine o a coda di sette rovesciato; calzoni di cuoio o di mezzalana, calze nere di seta e scarpe di bulgaro basse con fibbia.
I giovani portavano al collo un fazzoletto colorato, indossavano calze bianche e scarpe senza fibbia. Indistintamente dal sesso, vestivano con una sorta di tonaca intera, lunga fino alle ginocchia.
Fino al XVI secolo, il costume femminile era composto da calzoncini corti e larghi, uniti ad un corsetto nero o marrone; si indossava anche una mantella nera che scendeva sulla schiena fino alle ginocchia. In testa portavano cappelli di felpa a cilindro, a volte anche di paglia a tesa larga, con bordature in oro.
Verso la fine del 1500 il cilindro di felpa è sostituita da un fazzoletto damasco (damasch), che veniva annodato alla testa; le donne lo allacciavano sulla nuca, mentre le ragazze lo portavano con le cocche sulla spalla destra.
Con il XVII secolo, le donne iniziavano a indossare una pettorina (biancheta) allacciata sul davanti con nastri di seta o cordoncini dorati, unita a una gonna (ras o socca) lunga fino alle caviglie. Il soprabito (patun) era chiuso davanti da un merletto. Il grembiule (scussal) era nero per le donne e a fiori e leggermente increspato per le ragazze. Le scarpe (cauzè) basse, gallonate d’oro e d’argento. Le calze (cauz) di seta nera o marrone, bianche per le spose.
Al collo portavano collane di granato (curai), poste sul collarino increspato (bavariol); le spose erano solite portare delle ricche collane d’oro o argento (caden da col), offerte alla sposa dal proprio fidanzato; indossavano anche mezzi guanti (manicitt) di lana o seta, come testimoniano alcuni dipinti vigezzini realizzati nel Settecento.
I contadini
I contadini portavano abiti di foggia simile, ma di tessuto scadente: lana per l’inverno e fustagno per l’estate. Le donne indossavano veste e sottoveste da lavoro, un piccolo drappo sulla schiena e al collo un fazzoletto di seta cruda, mista a cotone.
Il vestito “buono”, di solito ricevuto in eredità dai nonni, veniva indossato solo per occasioni particolari, come feste, matrimoni, comunioni, battesimi e feste patronali. Le donne lo indossavano per sottolineare la propria bellezza e femminilità; gli uomini portavano invece una camicia di tela, solitamente bianca, con dei pantaloni di fustagno o velluto scuro (marroni, neri o verdi). In testa mettevano il capel ad l’acqua, di feltro marrone o nero, e ai piedi scarponi chiodati coperti dagli straüs, cioè ghette di stoffa bianca. Gli uomini più facoltosi indossavano la marsina, una giacca nera con due bottoni di seta.