L’intaglio del legno

L’intaglio del legno

Per molto tempo uno dei mestieri più praticati in Valle

Lavorare il legno è stato per molto tempo uno dei mestieri più praticati in Valle, grazie all’abbondante presenza di legname ricavato dai vicini boschi; è stata l’attività principale per molte famiglie fino agli anni Cinquanta, e si declinava in diverse professioni: il boscaiolo (mestiere che si praticava da aprile a novembre), il commerciante di legname, il falegname e il maestro legnamaro. Quest’ultimo in particolare praticava un artigianato di pregio, che produceva altari, crocefissi, mobili e sculture per impreziosire chiese e case signorili.
A parte gli oggetti artistici, con il legno si fabbricavano soprattutto travi per i tetti, finestre, scale, mobili e suppellettili, ricavati da tronchi curati per essere sfruttati come legname d’opera; in molte case vigezzine si custodiscono ancora gli arredi d’epoca. Si tratta di grandi tavoli rettangolari, sedie con la rosetta, letti in noce, comò, credenze in larice e molti altri elementi di arredo. Tra i mobili più caratteristici della produzione vigezzina ci sono il banchet dul fèi, un armadietto con panca da posizionare vicino al camino e dotato di una ribalta su cui consumare il pasto; la cuna, la culla, intagliata sulle pareti laterali con simboli religiosi, floreali e di prosperità; e infine la cascia di rop, la cassapanca, costruita con legno di faggio, oppure in noce, larice o abete, di piccole dimensioni e con il coperchio piatto. Le decorazioni si aprivano sulle pareti laterali, delineando rosoni e decorazioni fitomorfe.
Questi oggetti erano spesso fabbricati dagli stessi alpigiani, in grado di completare le mansioni di allevamento e agricoltura con quelle della lavorazione del legno; altre volte invece, mobili e suppellettili erano realizzati dai falegnami e dalle botteghe dei legnamari, di cui si hanno tracce a partire dal XV secolo. Oggi la tradizione prosegue nelle segherie e nelle falegnamerie, nei mobilifici e nelle botteghe di restauro e antiquariato presenti in Valle; l’arte dell’intaglio è portata avanti da Franco Amodei, ultimo maestro legnamaro, che tiene dei corsi invernali presso la Scuola di Belle Arti Rossetti Valentini a Santa Maria Maggiore.
L’autentica casa storica vigezzina è oggi visitabile alla Cà di Feman da la Piazza di Villette, in cui sono esposti oggetti da lavoro e di uso domestico, accanto a mobili ottocenteschi; interessante è anche la xiloteca della Scuola Media “Andrea Testore” di Santa Maria Maggiore, che espone 380 campioni di legni provenienti da tutto il mondo.